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Si accelerano i tempi per il processo a Ilaria Salis. Come ha spiegato il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, la decisione, presentata dalla difesa di chiedere gli arresti domiciliari in Ungheria "facilita la decisione di chiedere i domiciliari anche in Italia. I magistrati ungheresi hanno ascoltato le nostre parole" e "giudicato ragionevole" la richiesta di un processo "giusto e rapido" anticipando "l'udienza a marzo". "E' un risultato che ha ottenuto questo governo, grazie anche al lavoro che fa la nostra Ambasciata. I magistrati ungheresi hanno recepito il messaggio e hanno deciso di accelerare i tempi del processo", osserva il leader azzurro. "Più che opportuno questo passaggio era obbligato", ha commentato da parte sua il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. "Abbiamo spiegato alla famiglia Salis che chiedere i domiciliari in Italia al giudice ungherese era un passo giuridicamente sbagliato, perché la legge non lo consente. Purtroppo hanno perso un anno – ha sottolineato – E' un grande risultato che abbiano deciso di chiederli, sarebbe un grande risultato se giudice li concedesse". Poi "una volta ottenuti i domiciliari in Ungheria può scattare la norma di un accordo internazionale che consente la richiesta che siano scontati in Italia" ha spiegato il ministro. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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